uno sfondo bianco con alcune linee su di esso

Porto Rafael, un colpo di testa

L’inverno, si sa, rende malinconici. Le vacanze sono un ricordo lontano, e ancor più lontano sembra il volo per raggiungere qualche lido dove si possa dimenticare il freddo. Tra i molti che fremono, esiste un soggetto che definiremo La Tipa: donna, sui 45 anni, vive in continente, in una città industrializzata. E’ sposata o separata, ha due figli o nessuno, lavora in un’agenzia di comunicazione oppure fa volontariato. In questo preciso momento vorrebbe tanto essere in barca, ma l’unica traversata abbordabile in queste ore cupe è quella navigabile sui motori di ricerca. Lo smartphone aspetta un semplice gesto delle sue dita per salpare ovunque, però oggi non le va nemmeno di tirar su l’ancora del suo mare virtuale. Sarà questa pioggia fitta e sottile fuori dalla finestra, o la notte già calata anche se sono appena le 5. Le sembra di avere cent’anni. Digita la parola “vecchiaia” soprappensiero, non perché le interessi, é la curiosità ambigua che si può avere per un film horror.


Apre distrattamente il link che appare per primo in elenco, e subito compare sullo schermo la pubblicità di un montascale su cui una signora, di ottimo umore, si autotrasporta dal pianterreno al piano di sopra. La Tipa chiude la finestra promozionale, tanto la sua casa di città si sviluppa in orizzontale per 340 metri quadri, e poi cosa saranno mai una manciata di gradini? E’ solo una giornata che non decolla. Legge a caso tra le parole che la fissano dallo schermo, e coglie queste poche righe: … “i 65 anni sono considerati l’età di passaggio alla condizione di anziano, benchè la soglia di ingresso nella cosiddetta terza età tenda progressivamente a spostarsi in avanti…”. La Tipa tira un bel respiro di sollievo: non è di primo pelo, ma 65 anni sono infinitamente lontani! Prima di diventare vecchia avrà vissuto a sufficienza per dirsi soddisfatta, e forse da qui ad allora la gioventù le sarà venuta a noia. Si sente saggia, la sta prendendo con filosofia. Abbozza un piccolo sorriso, ma si pente subito. Il chirurgo l’aveva messa in guardia, per i primi giorni meglio restare con le labbra immobili. L’intervento di labioplastica è riuscito perfettamente, ma i punti sono ancora vivi, se distende la bocca vede le stelle. La Tipa deve ancora abituarsi alle protesi, due corpi estranei sporgenti e bluastri. Più che ad Angelina Jolie, a cui si è ispirata per l’operazione, le sembra di somigliare a Braccio di Ferro, per via della cannuccia infilata di traverso con cui sorseggia il passato di verdure e la mandibola gonfia post anestesia.


Avrebbe voglia di qualche rapanello, ma chi riesce a masticare in queste condizioni? In confronto la mastoplastica additiva è stata un gioco da ragazzi, sommata alla lipoaspirazione dei fianchi che ha ridotto di tre taglie il suo guardaroba. L’unico inconveniente è che adesso per vestirsi dalla vita in giù deve cercare le taglie nei negozi per l'infanzia, mentre per contenere il petto si rifornisce presso una nota ditta di tiranti ad ancoraggio, con risultati estetici non sempre armoniosi. Comunque la bella stagione non la coglierà impreparata! La blefaroplastica dell'anno precedente per fortuna ha eliminato gli inestetismi delle palpebre appesantite, e anche se adesso non riesce più sbattere gli occhi perché si sono trasformati in due finestre spalancate e fisse, può prevenire ogni cedimento strutturale e intervenire in tempo prima della fatidica prova costume. Infatti non le sfugge quella ruga infinitesimale che le si è insinuata lungo la fronte, e dire che ha rifatto il lifting solo pochi mesi fa. Chiederà alla domestica di darle un colpo di ferro da stiro, tanto in quel punto la piastra scivola che è una meraviglia.

L’unico dubbio che la tormenta pensando alla prossima estate è di essere trattenuta a terra quando sarà ora di imbarcarsi, la fotografia sulla carta di identità non corrisponde più al suo vero aspetto. Un giorno, in una boutique del centro, una commessa le si è addirittura avvicinata chiedendole come mai fosse tutta sola e dove si trovassero i genitori.


La Tipa non si trova bene a Porto Rafael. Le villeggianti abituali , specialmente, le sembrano fuori di testa: per prima cosa non nascondono la loro vera età, indossano  ampi scamiciati che in alcuni casi possono raggiungere anche la taglia 50 (la tipa credeva che fosse stata messa fuori legge);  in spiaggia le incontra mentre ridono  incuranti degli inevitabili solchi d’espressione che il sole marchierà sui loro volti;  si scambiano frutta, focaccia, creme solari e aneddoti sui loro amori pieni di cicatrici; al tramonto le si incontra bordo strada, coi lunghi parei arrotolati sotto braccio, le borse di paglia morbida. Rientrano a casa, e se per caso passa l’auto di uno dei loro mariti o amici, accettano un passaggio come se salissero in carrozza: giocano a essere regine senza trasformarsi in bambole. Il gruppo si da appuntamento per cena a Villa Aidan, stasera cucina lo chef, tutto a base di pesce, e le più ardite tra loro si servono due volte di spaghetti alle vongole. La Tipa è letteralmente sconvolta da questa audace naturalezza, da questa semplicità sfrontata: queste pericolose dissidenti sembrano a loro agio anche coi capelli arruffati dal vento. Il loro specchio preferito è l’acqua del mare, che mandano in frantumi di continuo con tuffi improvvisati e esclamazioni liberatorie.

La tipa si ferma poche ore a Porto Rafael. 

Al ritorno in città ne parlerà come di un luogo malfamato, sconsiglierà gli amici di andarci, descrivendo il clima rivoluzionario che si respira. Per l’anno prossimo ha trovato un simpatico resort dove si effettuano brevi ibernazioni, basta coi colpi di testa.

15 mag, 2023
Nel 1960, quando Rafael pone la prima pietra del villaggio che porterà il suo nome, la televisione italiana trasmette su un unico canale, il primo, appunto. Nel 1961 iniziano le trasmissioni del secondo, seguite a brevissimo dall’inaugurazione della Televisione Svizzera Italiana. Dal 1971, invece, essere al passo coi tempi significa ricevere sul proprio apparecchio il primo, il secondo, la Svizzera e Capodistria, rigorosamente elencati in quest’ordine.
Autore: Danielle Sassoon 20 mar, 2023
Se dopo un’intensa giornata di mare vi prendesse la nostalgia della vecchia cascina in centro Italia dove passavate i mesi estivi, e aveste voglia di sorseggiare quell’ottimo vino che si procurava vostro nonno e che non siete mai più riusciti a bere altrove; se proprio oggi dareste qualsiasi cosa pur di starvene seduti ancora sotto ai fichi a sentire gli aneddoti sulla vostra famiglia raccontati dal fattore, sempre uguali e ripetuti centinaia di volte; se insomma barattereste il tramonto perfetto di adesso davanti alla veranda di Villa Aidan con una versione del sole meno performante, preferendo quando si intreccia alle fronde degli alberi e si infrange dietro alle colline, sprigionando crepuscoli lunghi e ombrosi; ebbene, anche se ne avreste tutte le ragioni, non abbandonate l’isola.
Autore: Danielle Sassoon 17 feb, 2023
Succede non di frequente, ma succede, che a Porto Rafael ci si lamenti dei sardi, accusati per ogni intoppo di natura vacanziera o pratica, e le due cose spesso coincidono. I proprietari e gli affittuari che si incontrano saltuariamente al market - uno dei negozi meglio riforniti della zona, con una selezione eccellente di prodotti rivolti a clienti italiani e stranieri - si scambiano sguardi complici e mezze parole dandosi subito appuntamento all’Harry’s Bar, per parlare liberamente lontano dalle orecchie indiscrete di Grazietta, Ilaria e Giulia, troppo coinvolte sull’argomento e quindi di parte. Finita la spesa, mentre proprio Ilaria ha finito di consigliare in inglese una signora incerta sull’olio migliore da comperare, ecco che a gruppetti di due o tre si guadagna l’uscita per ordinare il sospirato cappuccino di metà mattina a Diego, su cui ci sarebbe altrettanto da dire, ma è romano, e per il momento sarà risparmiato.
Autore: Danielle Sassoon 03 gen, 2023
Se anche voi siete stati redarguiti per tutta la vita a non avere “la testa per aria”, esortati al contrario a restare sempre bene piantati al suolo e a camminare spediti verso gli obiettivi che si raggiungono solo con le scarpe ai piedi, a Porto Rafael potrete finalmente liberarvi dalle zavorre e sollevarvi da terra piano piano, mentre sopra e sotto di voi si spalanca un panorama inaspettato di vita, forme e colori. A pochi centimetri da terra, quando avrete appena dato inizio alla vostra timida ascensione, felici come bambini che disobbediscono a severi precettori, è probabile che manchiate per un soffio la testa di un cormorano spuntato dal mare, con un piccolo pescetto nel becco, prima di riprendere il suo volo teso a filo d’acqua.
Autore: Danielle Sassoon 15 dic, 2022
Se soffrite di talassofobia e per questo motivo rifuggite con orrore le mete turistiche di mare (tra cui a maggior ragione tutte le isole compresa la Sardegna), ma tuttavia non disdegnate l’idea di rinfrescarvi nelle giornate estive più torride, da Porto Rafael potete intraprendere un’escursione ritemprante lungo i sentieri e le anse d’acqua dolce, in un reticolo inaspettato di benessere sensoriale che lambisce tutto il territorio. Esistono infatti oltre novanta corsi d’acqua che attraversano la Sardegna, di cui i più noti per estensione sono il fiume Tirso, il Flumendosa, il Coghinas, il Cedrino e il Taloro.
Cenare fuori a Porto Rafael
Autore: Danielle Sassoon 25 feb, 2020
Uscire a cena a porto Rafael è una piacevole alternativa alle cene in casa, da dove in realtà si ha difficilmente voglia di uscire ...
Questa non è la Costa Smeralda
Autore: Danielle Sassoon 25 feb, 2020
Porto Rafalel, l'Altra Costa
Porto Rafael, il sogno
Autore: Danielle Sassoon 20 feb, 2020
Pochi luoghi al mondo offrono a colpo d’occhio una visione naturalistica di tale forza e intensità. Scopri Porto Rafael. Ti aspettiamo.
Cosa fare a Porto Rafael
Autore: Danielle Sassoon 24 gen, 2020
A chi si chiede cosa fare a Porto Rafael, la risposta potrebbe anche essere: niente. Svegliarsi a Porto Rafael al mattino, aprire gli occhi con il sole che sorge proprio di fronte e scalda lentamente lo stupefacente panorama dell’Arcipelago della Maddalena con qualche barca a vela che fende il mare da lontano; volgere lo sguardo sulle rocce di granito scolpite dal vento che emergono come animali preistorici dentro la macchia mediterranea; magari bere il primo caffè della giornata, seduti in silenzio sotto una pergola, può essere più che sufficiente.
Porto Rafael, appunti di viaggio
Autore: Danielle Sassoon 24 gen, 2020
Qualche suggerimento per perlustrare un po’ la zona o partecipare agli eventi più caratteristici di Porto Rafael: prendete nota.
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